Per Francesco Agrelli la musica è come un paracadute
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Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
La musica è stata sempre una delle mie più grandi passioni,ma ho cominciato a scrivere canzoni sui 15/16 anni quando ho capito che erano l’unico mezzo che conoscevo per cercare di esprimere i miei punti di vista su ciò che mi circonda e soprattutto per esprimere i miei malesseri più profondi.
Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli.
E’ iniziato tutto attraverso la collaborazione con la “TALEA” production, piccola etichetta calabrese che ha prodotto il mio primo pezzo,e subito dopo ho preso parte a diversi festival.
Qual è il tuo genere musicale?
In realtà faccio fatica ad ingabbiarmi in un solo genere… non ci riesco proprio! Francesco Agrelli potrebbe suonare sui grandi palchi internazionali effettuando una promozione radiofonica all’estero!
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Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Ad influenzarmi – oltre ai miei artisti preferiti che sono de Andrè, Bob Dylan i Nirvana e tantissimi altri che non elenco perchè finirei per annoiarvi – sono stati anche scrittori come Bukowski, Kerouack e alcuni poeti maledetti.
Hai pensato di mettere insieme una band per i live?
Si certo,anche perchè posso contare su amici che sono dei validissimi musicisti,come Roberto Bruno e Davide le Voci,che sono un chitarrista e un pianista davvero stratosferici.
Che cosa nei pensi dei Talent Show?
Credo che al giorno d’oggi rappresentino la maggior porta d’ingresso nella musica italiana,ma penso che in alcuni casi offrano prodotti usa e getta, e poi non mi fido del successo immediato credo di più nella gavetta e nel sudore.
Cos’è la musica per te?
La musica è il mio paracadute, è un salvagente, è ciò che mi salva dalla quotidianità e da me stesso.
Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Spero faccia ridere, e anche riflettere.
Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
A breve. Con la Cartolina Digitale Monitorata puoi inviare il tuo singolo a tutte le frequenze radiofoniche italiane e straniere!
Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Si, penso spesso di fare un’esperienza on the road…
