Francesco Vinciotti, Interviste

Un pop intenso e sentito: la ricetta del cantautore emergente Francesco Vinciotti

Nato in provincia di Roma, Francesco Vinciotti, cantautore, pluristrumentista e arrangiatore ventenne si avvicina al mondo della musica all’eta di 6 anni, iniziando a suonare la chitarra sotto gli insegnamenti del papà. Qualche anno dopo, inizia lo studio del piano presso una scuola a Tivoli, proseguendo poi a Roma nello studio della chitarra con Marco Marini, il celebre chitarrista del cantautore romano Fabrizio Moro, e con lo studio della batteria con la famosa batterista Paola Caridi. nel 2009 incontra e conosce per la prima volta il suo cantante preferito Fabrizio Moro, e instaurando un bel rapporto di amicizia che va avanti tuttora, nel 2012 suona in live con lo stesso. In questi anni inizia a scrivere i primi testi inediti con annesse musiche, e inizia a costruirsi uno studio di produzione e registrazione privato, in cui impara a produrre registrare arrangiare e mixare i propri brani, continuando cosi ad autoprodursi completamente da solo. . nel 2015 viene reclutato dopo aver superato con successo un provino nell Accademia spettacolo Italia, dove, tutt’oggi è seguito dai celebri produttori di Marco Mengoni, Giorgia, Zero Assoluto ed altri, Piero e Massimo Calabrese, dal vocal coach Fulvio Tomaino e da altri esperti nel settore, puntando a formare completamente il suo genere, per affrontare il mestiere dell artista in tutta professionalità. Costantemente è presente in live in molti locali di Roma e provincia sia come cantautore che come chitarrista della coverband ufficiale di Fabrizio Moro, proponendo i suoi brani, e riscuotendo anche un buon successo a livello locale e non.

Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché?
Beh, la musica è sempre stata la mia passione sin da bambino, sono cresciuto con due genitori che mi hanno trasmesso tanto, mi hanno assecondato, cercando di non tagliarmi mai le gambe, ho preso la chitarra in mano all’età di sei anni, ed ho subito capito che quello che stavo facendo, era la cosa che più mi piaceva e mi soddisfaceva, per questo, non l’ho più lasciata.

Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della musica?
Come ho spiegato prima, ho iniziato a suonare la chitarra all’età di sei anni, sotto insegnamento di mio papà, che suonava. pian piano sono passato da chitarra classica ad acustica, poi ad elettrica e cosi via, dopodichè mi sono avvicinato al basso, alla batteria, al piano e al mondo della produzione, registrazione e cosi via, iniziando a sentire la necessità di scrivere cose mie, di cantarle e di suonarle arrivando ad oggi, che scrivo compongo registro arrangio mixo e produco i miei brani completamente da solo, nel mio studietto casalingo.

Qual è il tuo genere musicale?
Diciamo che il mio genere è prettamente pop, con qualche vaga sfumatura di rock, reggae, elettronica… in base al pezzo che scrivo, amo molto cambiare arrangiamento e scoprire nuovi generi ancora inesplorati…


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Quali artisti hanno influenzato la tua scelta musicale?
Sicuramente in primis i grandi artisti del panorama cantautoriale italiano come Battisti, De Andrè, De Gregori, Bennato e cosi via ma anche artisti attuali, come Fabrizio Moro e Povia in cui, mi ritrovo particolarmente.

Hai mai pensato di mettere insieme una band per i live?
Dopo qualche anno passato a cercare elementi giusti, che rispecchiassero il mio modo di essere di fare e di vedere le cose, finalmente ho trovato la mia band, quindi posso dire che si, ci ho pensato molto, e che alla fine, sono riuscito nel mio intento.

Che cosa ne pensi dei Talent Show?
Bella domanda. I talent come ogni altra cosa hanno i pro e contro. Diciamo che per come la vedo io, in un certo senso sono la rovina della musica attuale, perchè ad esempio cantautori emergenti, che hanno realmente qualcosa da dire, con molto talento ma magari con una voce non proprio perfetta, sono costretti a vedersi sorpassare da gente (molto spesso raccomandata) che di interessante ha magari solo la vocalità, creando cosi un effimero successo temporaneo dell’individuo, spinto dalle major discografiche, che poi una volta sfruttato per bene, passerà quasi sicuramente inosservato, finchè nessuno si ricorderà più di lui.

Che cos’è la musica per te?
Semplice, è tutto!

Descrivi il tuo singolo in 3 parole.
Pop, intenso, sentito.

Quando prevedi di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
Attualmente, siccome mi autoproduco e gestisco autonomamente tutto il mio lavoro compresa la registrazione dei videoclip, faccio uscire in media un singolo ogni paio di mesi. l’ultimo è uscito meno di un mese fa… direi che il prossimo singolo uscirà intorno ai primi di Giugno.

Abbandoneresti l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Quasi certamente si… purtroppo è duro ammetterlo, ma qui da noi per la musica cantautoriale emergente, ci sono davvero poche vie, pochi mezzi, la mentalità delle persone è “tarata” ad ascoltare solo i pezzi spinti in radio e la mentalità, rispetto all’estero è totalmente diversa…

Francesco Vinciotti è su FacebookTwitter.