Interviste, Le donne di Magliano

Le donne toscane raccontano le loro storie…

Quando avete deciso di dedicarti alla musica e perché?
Non ricordo un momento della mia vita precedente alla musica: a tre anni, in vacanza sull’Appennino, bussavo alle porte delle case e chiedevo di poter cantare in cambio di biscotti e caramelle. Alle elementari sentii per la prima volta parlare dei “canti di lavoro” nelle piantagioni di cotone e pensai che cantare dovesse essere il lavoro più bello del mondo, credevo infatti che ci fossero dei professionisti che cantavano mentre gli altri raccoglievano il cotone… non ci avevo capito niente però avevo già preso la mia decisione: io avrei cantato e gli altri avrebbero lavorato.

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Quali sono stati i vostri primi passi nel mondo della musica? Raccontaceli.
Ho studiato chitarra e pianoforte, ho fatto parte di alcuni gruppi musicali, sono entrata in una corale polifonica. Poi verso i 25 anni ho cominciato ad esibirmi con pianisti o piccole formazioni a mio nome e mi sono tuffata con passione nel repertorio jazzistico mainstream. Più tardi ho scoperto la musica vocale ed ho fondato le Vocal Sisters, storico gruppo femminile a cappella tuttora attivo, con
le quali ho fatto più di 600 concerti in Italia e all’estero. Poco dopo ho fondato il coro gospel Sisters and Brothers Gospel Choir Ensemble, anch’esso tuttora in attività. Entrambi i gruppi hanno più di vent’anni di storia e diverse uscite discografiche. Più recentemente ho riscoperto la musica popolare ed è nato il coro “Le Donne di Magliano”, delle quali sta uscendo il primo cd “Donne che cantano le Donne”.

Qual è il vostro genere musicale?
Sono egualmente attratta dal jazz e dalla musica popolare; per quanto riguarda la musica popolare ho frequentato soprattutto il gospel, il blues, il canto africano, la musica tradizionale napoletana ed infine (ma non per ultima) quella toscana. Sono interessata alla vocalità a cappella nelle sue numerose declinazioni.


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Quali artisti hanno influenzato la vostra scelta musicale?
Questa è una domanda a cui non riesco mai a rispondere in maniera sintetica, poiché ho ascoltato talmente tanta musica e così varia che è veramente difficile per me capire e spiegare, anche a me stessa, chi mi ha influenzato e quanto. Sicuramente Zap Mama, Sweet Honey on the Rock, Bobby McFerrin, Real Group, Doors, Pink Floyd, ma anche alcuni cantautori italiani (in particolare Guccini, Dalla, De André) e americani (Lou Reed, Leonard Cohen, Neil Young, Cat Stevens). Per non parlare degli chansonnier francesi (Piaf, Aznavour, Brassens, Brel…) Fra gli italiani, sono da sempre una cultrice di Carosone, Buscaglione, Quartetto Cetra, di cui conosco praticamente tutto; anzi, a dirla tutta sono stata molto vicina a Virgilio Savona e Lucia Mannucci del Quartetto Cetra, con i quali realizzammo negli ultimi anni ’90 il “Premio Quartetto Cetra”.


Avete mai pensato di mettere su una band per i live?
Ho alcuni gruppi con cui sono in concerto regolarmente: “Sisters and Brothers Gospel Choir Ensemble”(uno dei primi cori italiani a specializzarsi nel gospel), “Vocal Sisters”, SpumaStella e naturalmente “Le Donne di Magliano”. Per altri progetti, più teatrali, mi affido alla collaborazione di validi strumentisti spesso di area jazzistica.

Che cosa nei pensate dei Talent Show?
Show significa spettacolo, to show significa mostrare. Tuttavia il “talent show” è quasi sempre ed esclusivamente show: il vero talento è ben altro e non si vede in TV, a volte si scopre andando in giro per i locali, o addirittura resta chiuso nelle sale-prova. Non ho la Tv da quindici anni, ma a volte mi capita di imbattermi in rete in qualche frammento di questo circo: non mi piacciono le scimmiette, neppure quelle brave.

Cos’è la musica per voi?
La mia compagna di sempre, che riesce ancora a sorprendermi.

Descrivi il vostro singolo in 3 parole.
“Storie, festa, poesia.

Quando prevedete di uscire con un nuovo singolo o un nuovo album?
Alcune canzoni sono molto rappresentative de Le Donne di Magliano, ma non abbiamo potuto includerle in questo album per ragioni di coerenza, poiché “Donne che cantano le Donne” è essenzialmente un concept album che racconta storie di donne toscane ed in particolare maremmane. Spero quindi che fra non molto sia possibile incidere questi brani a cui siamo molto legate: “La leggera”, “Italia bella, mostrati gentile”, “Inno alla frittella”, “Canzone alla Maremma”, “E me ne voglio andare”, “Son l’alluvione”, “Una, nessuna…”, “Malarazza”. Insomma, abbiamo già pronto il secondo album!

Abbandonereste l’Italia per vivere un’esperienza musicale all’estero?
Non saprei, ma per abitudine non escludo mai niente.

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